Liegi-Bastogne-Liegi 2023, Remco Evenepoel firma un fantastico bis solitario! Sul podio Pidcock e Buitrago
Remco Evenepoel firma una splendida azione solitaria e si impone alla Liegi-Bastogne-Liegi 2023. Il belga ha raddoppiato il successo della scorsa stagione staccando tutti i rivali e presentandosi sotto lo striscione del traguardo con tutto il tempo di esultare e di far risaltare i colori della sua maglia di campione del mondo. Il corridore della Soudal-QuickStep ha preceduto all’arrivo Tom Pidcock (Ineos) e Santiago Buitrago (Bahrain Victorious). Nella giornata di chiusura delle Classiche di Primavera è mancato però il duello fra Evenepoel e Tadej Pogačar, rimasto coinvolto in una caduta nella prima parte di gara. Nessun italiano fra i primi 10 di giornata.
Il video dell’arrivo
Il racconto della corsa
Partita con un timido sole a scaldare una giornata che si preannuncia ventosa e piovosa, la corsa vede rapidamente formarsi la fuga di giornata. Non appena viene dato il via ufficiale infatti Lars van den Berg (Groupama-FDJ) porta via un tentativo con Fredrik Dversnes (Uno-X Pro Cycling Team), Johan Meens (Bingoal WB), Jason Osborne (Alpecin-Deceuninck), Simone Velasco (Astana Qazaqstan e Georg Zimmermann (Intermarché – Circus – Wanty) al quale il gruppo non sembra particolarmente interessato. Qualche secondo più tardi si muovono così anche Ruben Apers (Team Flanders – Baloise), Alexandre Balmer (Team Jayco AlUla), Héctor Carretero (Equipo Kern Pharma), **Mathis Le Berre (**Team Arkéa – Samsic) e Paul Ourselin (TotalEnergies), che si lanciano all’inseguimento dei primi.
Dopo aver avuto conferma della non ostilità del gruppo, i battistrada si fanno raggiungere dagli inseguitori formando così un gruppetto di undici uomini che velocemente guadagna oltre due minuti dopo neanche dieci chilometri di corsa. A quel punto i due grandi favoriti mettono davanti Mauro Schmid (Soudal – QuickStep) e Michael Vink (UAE Team Emirates), accompagnati da José Rojas (Movistar), per controllare che il gap non aumenti troppo rapidamente. Anche la Ineos Grenadiers decide poi di mettere un uomo, ma il gap continua a salire in maniera costante, toccando un massimo di 4’55” dopo cinquanta chilometri di corsa.
In seguito, invece, il ritardo del plotone cala assestandosi sui 4′ affrontando la prima asperità di giornata, la Côte de La Roche-en-Ardenne, ma la situazione si mantiene sostanzialmente tranquilla. Un colpo di scena avviene dopo circa 90 chilometri di gara: in gruppo, infatti, avviene una caduta che vede coinvolti Mikkel Honoré (EF Education-EasyPost) e, soprattutto, il favorito della vigilia Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), entrambi costretti al ritiro. A quel punto, ovviamente, la UAE smette di lavorare in testa al plotone, venendo sostituita dalla EF Education-EasyPost, che si affianca alla Soudal-QuickStep. Il gap, comunque, rimane stabile nei chilometri successivi, e anche dopo aver scollinato la seconda salita, la Côte de Saint-Roch, il distacco è sempre di 4′.
Con il passare dei chilometri il gruppo aumenta decisamente l’andatura e il vantaggio prende a scendere, tanto che ai -100 km dall’arrivo la dote rimasta ai fuggitivi è di 2’15”. L’accelerazione costa problemi soprattutto a David Gaudu (Groupama-FDJ), che perde contatto dal gruppo. È battaglia vera, con Magnus Sheffield (Ineos), Jan Tratnik (Jumbo-Visma) e Valentin Madouas (Groupama-FDJ) che piazzano l’attacco: Madouas salta subito, gli altri due proseguono e Tratnik riesce a staccare anche Sheffield, proseguendo da solo. L’aumento di ritmo in gruppo, dovuto alla reazione della Soudal-QuickStep, causa problemi a tanti, fra cui Mikel Landa (Bahrain), Enric Mas (Movistar) e Jesus Herrada (Cofidis), che perdono contatto. Intanto, i fuggitivi rimangono in 5, Osborne, Ourselin, Velasco, Zimmermann e Lars van den Berg.
Con un’azione di forza Tratnik riesce a chiudere il divario dai battistrada rimasti e poco dopo aumenta ulteriormente il ritmo: con lui rimangono quindi i soli Velasco e Osborne, mentre il gruppo si trova a poco più di 1′, con 60 km ancora da percorrere. Perde contatto anche Julian Alaphilippe (Soudal-Quickstep), così come era successo pochi chilometri prima anche ad Alexey Lutsenko (Astana). L’azione di Tratnik non perde brillantezza e lo sloveno insiste, con il solo Velasco capace di tenerne le ruote fino ai piedi de La Redoute. Dietro sono Bauke Mollema (Trek-Segafredo) e Pavel Sivakov (Ineos) a provare l’attacco, senza sortire però particolari effetti.
L’attacco giusto è quello di Remco Evenepoel, che sfrutta fino all’ultimo il lavoro di Ilan van Wilder (Soudal-QuickStep) e piazza un primo scatto negli ultimi metri de La Redoute, dovendo però rallentare per via di uno slittamento della ruota posteriore. Poco dopo, però, l’iridato ci riprova e saluta tutti. Tom Pidcock (Ineos) gli resta in scia, lo riprende, ma si stacca giusto qualche chilometro dopo. Dietro provano a reagire Giulio Ciccone e Mattias Skjelmose, entrambi della Trek-Segafredo, che si riportano su Pidcock. Il resto degli uomini forti, però, continua a spingere, raggiunge il terzetto appena citato e si forma così un gruppetto di una ventina di unità alle spalle del lanciatissimo Evenepoel. Il belga scollina l’ultima salita, quella della Roche-aux-Faucons con 70 secondi di vantaggio su Ben Healy (Ef) e Santiago Buitrago (Bahrain), che allungano sugli altri componenti del gruppo inseguitori. Su di loro riesce però a portarsi Pidcock, capace di una grande azione nel momento in cui sembrava essere rimasto senza benzina.
Evenepoel controlla in scioltezza la situazione negli ultimi chilometri e ha il tempo di chiamare il sostegno del tanto pubblico presente. La volata per il secondo posto la vince Pidcock, precedendo Buitrago e Healy, comunque generosi protagonisti della gara.
Risultato Liegi – Bastogne – Liegi 2023
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